Il devastante terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016 ha portato lo Stato a mettere in atto alcune iniziative legate alla messa in sicurezza delle nostre case, prevedendo alcuni vantaggi fiscali in caso di sopraelevazione: il cosiddetto “sisma bonus”. In questo articolo vi aiuteremo a capire chi può usufruire delle detrazioni e per quali tipologie di lavori.
L’elevata sismicità del nostro paese ha spinto il Governo, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), a creare una mappa con 4 zone, ciascuna caratterizzata da un diverso rischio sismico:
zona 1: sismicità alta, con conseguenze gravi;
zona 2: sismicità e pericolosità inferiori rispetto alla zona 1 ma sempre con alto pericolo;
zona 3: grado di pericolosità relativamente medio-basso;
zona 4: basso grado di pericolosità a causa di scosse telluriche più lievi.
Tale classificazione è stata effettuata per stabilire il grado di intervento, di adeguamento sismico e di risorse da destinare agli edifici. Uno degli obiettivi del sisma bonus è infatti incentivare quei lavori che riducono la classe di rischio di un edificio: maggiori sono gli sforzi per rendere sicuro un edificio, maggiori saranno le agevolazioni previste.
Il grado di sismicità di un edificio parte da 3 fattori:
pericolosità (la probabilità che si verifichi un terremoto);
vulnerabilità: (gli effetti che possono verificarsi su un edificio dopo un terremoto);
esposizione: (gli effetti del terremoto su una comunità).
Mettendo in relazione questi elementi si ottiene una scala di 8 livelli, che vanno da A+ (meno rischio) a G (più rischio).
In questa sede non ci dilungheremo su come si determina scientificamente il grado di rischio sismico di una casa, ma sulle modalità con cui il “sisma bonus” assegna le risorse.
Queste ultime sono così ripartite:
le spese devono trovarsi nell’intervallo che va dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021;
gli edifici devono essere inseriti in zona 1, zona 2 e zona 3;
interventi che determinano il passaggio ad una classe di rischio inferiore: se si eseguono interventi su unità abitative, come condomini o abitazioni private, o su immobili adibiti delle attività produttive, che permettono all’immobile di passare da una classe di rischio più alto (come per esempio la classe G) ad una classe inferiore (come la classe F), la detrazione delle spese sarà del 70/75%;
interventi che determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori: sempre per unità abitative o produttive, se si eseguono lavori in grado di modificare il grado di sismicità di un edificio di due classi (come ad esempio da classe G a classe E), la detrazione delle spese sarà del 80/85%;
spesa massima consentita su cui calcolare la spiegazione: 96000 € per unità immobiliare;
detrazione da IRPEF e o IRES in 5 anni;
La sopraelevazione di un edificio è generalmente pensata come un’opera che tende ad aggiungere alcune caratteristiche “non strutturali” ad un’opera già esistente, ad esempio ricavare nuovi spazi abitabili in una casa privata o destinati a commercio o svolgimento di lavori generici in caso di edilizia per unità produttive (uffici, spazi per stoccaggio, ecc). Spesso però questo tipo di intervento può apportare benefici tangibili anche sulla solidità di tutta la struttura dell’edificio. In alcuni casi, infatti, i lavori eseguiti per le sopraelevazioni sono in grado di:
alleggerire la struttura (in caso di vecchi solai ed edifici, si può ipotizzare un’opera di ristrutturazione che utilizzi il legno al posto di materiali come laterocemento);
non appesantire eccessivamente una struttura esistente (in caso di edificio già esistente, il legno non grava eccessivamente);
migliorare la resistenza dell’edificio in caso di terremoto (impostando tutto il lavoro dando al complesso nuove caratteristiche in fatto di resistenza alle sollecitazioni di un terremoto);
Proprio in quest’ultimo caso si può far rientrare la sopraelevazione nel sisma bonus.
Per usufruire dei vantaggi fiscali del sisma bonus servono alcuni passaggi necessari da affidare esclusivamente a professionisti:
valutare lo stato attuale della struttura per verificare alcune caratteristiche fondamentali, ad esempio quanto carico potrebbe sostenere oppure stato e composizione dei materiali della struttura;
valutare il rischio sismico della struttura;
valutare lo sviluppo dell’intero progetto in modo tale da migliorare la classe in cui è inserito l’edificio;
dimostrare con dati alla mano l’effettivo miglioramento ottenuto con la sopraelevazione su tutta la struttura;
Alla luce di tutto questo, utilizzare il legno per sopraelevazioni e solai è senza dubbio una soluzione utile, sostenibile e “furba”. Tale materiale da costruzione presenta numerosi vantaggi:
Elevata elasticità e resistenza alle scosse. L’energia e le sollecitazioni delle scosse non vengono accumulate in un unico punto ma vengono distribuite su l’intero materiale di cui è fatta la sopraelevazione.
Maggiore sicurezza in caso di terremoto. Essendo leggero, il legno è più sicuro in caso di terremoto perché tenderà a rimanere in piedi e a non crollare sulla superficie sottostante. E anche in caso di crollo, il suo impatto sulla superficie sottostante sarebbe sicuramente inferiore se paragonato a quello che riguarda le strutture in cemento.
Facilità di lavorazione. Il legno è tendenzialmente più facile da lavorare grazie alla sua duttilità. Questo lo rende il materiale perfetto perché adattabile a una grande varietà di edifici e a più funzioni;
Efficienza energetica. Il legno permette una traspirazione costante della sopraelevazione e una minore dispersione di calore. Questo incide sulla sua efficienza energetica e consente un minore consumo di risorse per tutto l’edificio;
Natura ignifuga. A differenza di quanto si pensi, il legno ha un’alta resistenza al fuoco;
Economicità. Costruire in legno è mediamente più conveniente perché la materia prima è meno costosa;
Tempi di realizzazione più brevi. Costruire una sopraelevazione in legno è a volte più conveniente perché richiede tempistiche minori per la realizzazione dell’opera;
Materiale ecocompatibile. Ricordiamo infine che il legno è un materiale “green”, quindi anche facile da smaltire;
Ecco perché delle soluzioni in legno, tanto più se di Expotorrisi, possono rappresentare la scelta più adatta in caso di lavori per sopraelevazioni e solai. Soprattutto nell’ottica delle agevolazioni del “bonus sisma”.